Paolo Sorrentino torna alla Mostra del Cinema di Venezia con La Grazia, film d’apertura dell’edizione 2025. L’opera segna un cambio di tono nella sua carriera: meno barocco, più meditativo, ma altrettanto potente. Con Toni Servillo protagonista, il film ha ricevuto una standing ovation di otto minuti e ha conquistato la stampa internazionale.
Trama: un presidente di fronte al dubbio
Il protagonista è Mariano De Santis, Presidente della Repubblica interpretato da Toni Servillo. Alla fine del suo mandato, è chiamato a decidere su due richieste di grazia e una legge sull’eutanasia. In un’atmosfera di riflessione, il film esplora temi come la responsabilità morale, il potere e la solitudine del comando.
Sorrentino costruisce così un dramma politico e umano, dove il peso delle scelte si riflette nella vita personale del Presidente e nei rapporti con la figlia Dorotea (Anna Ferzetti).
Uno stile più sobrio, ma ugualmente riconoscibile
A differenza dei precedenti lavori, La Grazia adotta un linguaggio visivo più essenziale. La fotografia è morbida, i movimenti di macchina lenti, e l’atmosfera è intima. Le scenografie evocano la sacralità delle istituzioni, ma senza eccessi estetici. Il tono generale è più contenuto, ma non meno affascinante.
Sorrentino sceglie la sobrietà per lasciare spazio ai volti, ai silenzi e alle emozioni.
Toni Servillo in una delle sue prove migliori
Toni Servillo regala un’interpretazione intensa, misurata e profonda. Il suo Presidente è un uomo consumato dal pensiero, dalla solitudine e dalla responsabilità. Servillo comunica tutto questo con gesti minimi, sguardi e pause cariche di significato.
La chimica con Anna Ferzetti, che interpreta sua figlia, aggiunge una dimensione emotiva importante al film.
Cosa ne pensa la critica internazionale
Il film ha raccolto elogi da parte della stampa estera e italiana:
- The Guardian ha definito La Grazia “melanconico e toccante”.
- Reuters ha parlato di “dramma politico riflessivo e sobrio”.
- The Times lo ha definito “una potente apertura del festival”.
- El País ha sottolineato l’equilibrio tra emozione e riflessione morale.
- Cadena SER ha apprezzato il messaggio contro l’equidistanza e il coinvolgimento politico.
Tutti concordano: Sorrentino ha realizzato un film importante, lontano dai virtuosismi e vicino all’essenza del potere umano.
Punti di forza del film
✅ Toni Servillo al massimo delle sue capacità attoriali
✅ Regia raffinata e sobria, ma efficace
✅ Temi attuali: eutanasia, politica, giustizia
✅ Emozione autentica e coinvolgente
✅ Una nuova maturità stilistica per Sorrentino
Possibili punti deboli
❌ Il ritmo lento potrebbe non piacere a tutti
❌ La mancanza di “spettacolarità” visiva potrebbe sorprendere chi si aspetta il “vecchio Sorrentino”
Un film profondo, umano e politico
La Grazia è un film che fa riflettere. Paolo Sorrentino abbandona l’estetismo estremo per concentrarsi su emozioni reali, scelte morali e responsabilità istituzionali. Toni Servillo incarna perfettamente il dubbio, la fragilità e la forza di un uomo solo al comando.
Con questa opera, Sorrentino firma uno dei suoi lavori più maturi e necessari. Un film da vedere, discutere e ricordare. Da non perdere.

Foto: Debora Convertini