Un film fatto per Bene di Franco Maresco: a Venezia 82 una satira tagliente sull’Italia contemporanea
Franco Maresco torna a scuotere le coscienze con il suo nuovo lavoro, Un film fatto per Bene, in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2025 (Venezia 82). Dopo il successo di La mafia non è più quella di una volta (Premio Speciale della Giuria a Venezia 76), Maresco firma un’opera che conferma il suo stile inconfondibile, tra sarcasmo, sguardo critico e profondo amore per l’assurdo italiano.
Sinossi
Le riprese del film di Franco Maresco su Carmelo Bene vengono bruscamente interrotte dopo l’ennesimo incidente sul set. A staccare la spina è il produttore Andrea Occhipinti, esasperato dai ciak infiniti e dai ripetuti ritardi. Dal canto suo, il regista di “Belluscone” e “La mafia non è più quella di una volta” accusa la produzione di “filmicidio”, facendo poi perdere le sue tracce. A cercare di ricucire lo strappo è un amico di Maresco, Umberto Cantone, che chiama a testimoni tutti coloro che hanno partecipato all’impresa, in un’indagine che è l’occasione per ripercorrere la personalità e le idee dell’autore più corrosivo e apocalittico del cinema italiano. E se intanto, lontano da tutto e da tutti, Maresco stesse ultimando il suo film, diventato “il solo modo per dare forma alla rabbia e all’orrore che provo per questo mondo di merda?”.
Stile e linguaggio: l’inconfondibile tocco Maresco
Come nei suoi lavori precedenti, anche in Un film fatto per Bene Maresco utilizza il bianco e nero, interviste improvvisate, e inserti ironici per costruire un racconto che oscilla tra il comico e il tragico. Non mancano personaggi ai margini, volti surreali e situazioni al limite dell’incredibile, ma sempre profondamente radicate nella realtà.