La Palma d’oro del 78/o Festival di Cannes assegnata dalla giuria presieduta da Juliette Binoche è stata vinta da Jafar Panahi per a Simple accident.

Cosa ha detto Jafar Panahi sulla Palma d’oro?

Credo che sia il momento per chiedere a tutti gli iraniani he sono nel mondo: mettiamo da parte problemi, le differenze, la cosa più importante è la libertà del nostro Paese” è l’appello del regista.

“Il cinema – sottolinea – è una società, nessuno ha il diritto di dirci cosa fare, cosa non fare”. “È veramente difficile parlare: prima di dire qualcosa permettetemi di ringraziare la mia famiglia per tutto il tempo in cui non sono stato con loro“, dice emozionato Panahi. “E poi tutta l’equipe che mi ha accompagnato e mi ha permesso di fare insieme a loro questo film. E ringrazio anche tutti coloro che mi hanno accompagnato in Francia per la post produzione e il nostro distributore internazionale. Non sarebbe stato possibile fare questo film se non con una squadra impegnata“.

Juliette Binoche

  “Ho avuto l’impressione di scalare una montagna insieme ai miei colleghi. Mi ha molto colpito quando uno di noi mi ha domandato… insomma quanto conta per te il cinema? E ho capito che mi metteva alla prova avendo la stessa mia febbre addosso. La ricerca del verdetto ci ha visti discutere come se fossimo stati ostetrici gli uni per gli altri, impegnati insieme a far uscire il bambino che è ogni premio“.

Oggi viviamo in un mondo di violenza e crudeltà in cui è tanto importante mettere al centro la necessità del perdono come alternativa alla brutalità. Quello di Jafar Panahi è un messaggio fulminante che ci coglie tutti mentre stiamo nel fango, lontani dalla speranza, e ci spinge invece a reagire opponendoci con l’arte e la vita alla crudeltà di potenti e governi“.

‘A simple accident’

‘A simple accident’ è il film più apertamente politico della carriera di Panahi. Un thriller morale e carcerario che prende avvio da un fatto banale, un piccolo incidente stradale, e si trasforma in un atto di accusa corale contro la violenza di Stato. Un gruppo di ex detenuti, torturati e segnati, si riunisce per identificare e giudicare l’uomo che credono essere stato il loro carnefice, un procuratore zoppo mai visto in volto, riconoscibile solo da un passo, un odore, una voce. Il dubbio morale e la sete di giustizia muovono il racconto in una spirale di tensione, che Panahi costruisce tra interni claustrofobici, deserti spogli e dialoghi tesi. Girato con attori non professionisti, in condizioni clandestine, il film fonde l’assurdo di Beckett alla tensione politica di un cinema di vendetta post-totalitaria.

Tutti i premi

Palma d’Oro– A Simple Accident di Jafar Panahi

Miglior attrice protagonista – Nadia Melliti per La petite dèrniere

Miglior attore protagonista– Wagner Moura per L’agente Segreto

Grand Prix– Sentimental Value di Joachim Trier

Miglior sceneggiatura – Jean-Pierre e Luc Dardenne per La Maison Maternelle

Miglior regia– Kleber Mendonça Filho per L’agente segreto

Premio della giuria- Sirat e Sound of falling (ex aequo)

Premio speciale – Resurrection di Bi Gan

Camera d’or – The President’s Cake di Hassan Hadi

Palma d’oro per il miglior cortometraggio– I’m Glad You’re Dead Now di Tawfiq Barhum

Menzione speciale–  My Father’s Shadow di Akinola Davies JR

Premio Un Certain Regard Miglior Film – La misteriosa mirada del flamenco di Diego Cespedes