Leone d’Oro a sorpresa alla Mostra di Venezia 2025: Jarmusch trionfa, ma il vero caso è Hind Rajab

Alla fine, il Leone d’Oro della 82ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia è andato a Father Mother Sister Brother, il nuovo film del regista indie americano Jim Jarmusch. Una scelta che ha sorpreso pubblico e critica, soprattutto perché in molti si aspettavano che il premio più importante andasse a La voce di Hind Rajab di Kaouther Ben Hania, un film straziante che ha ricevuto il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria.

La decisione della giuria, presieduta da Alexander Payne, ha acceso il dibattito, ma il direttore artistico del festival Alberto Barbera, intervistato dall’ANSA, ha voluto riportare calma e chiarezza:

“Lo trovo un verdetto corretto: si è premiato da una parte l’aspetto puramente cinematografico, dall’altra lo zeitgeist, lo spirito del tempo rappresentato dal tema Gaza”.

Nessuna spaccatura in giuria

Smentite le voci su possibili dissidi interni, in particolare riguardo alla presunta protesta dell’attrice e sceneggiatrice brasiliana Fernanda Torres:

“Non è assolutamente vero. La giuria ha discusso a lungo, ma il confronto è stato civile e approfondito. Ogni giuria ha la sua visione, e fa parte del gioco”, ha aggiunto Barbera.

Una Mostra da record

Al di là delle polemiche, i numeri confermano il successo della manifestazione:

  • 103.033 biglietti venduti (+9% rispetto al 2024)
  • 13.934 accrediti ritirati (+9%)
  • 13.978 prenotazioni per la sezione Venice Immersive (+16%)
  • 44,4 milioni di visualizzazioni online dei contenuti ufficiali
  • 855.125 interazioni social e 1,3 milioni di page views sul sito

Barbera ha sottolineato la qualità della selezione 2025:

“È stata una delle edizioni più apprezzate degli ultimi anni. La stampa internazionale ha dato grande risonanza ai nostri film”.

Documentari e nuove prospettive

Durante la conferenza stampa dei vincitori, Gianfranco Rosi – che ha ricevuto il Premio Speciale della Giuria per Sotto le Nuvole – ha lanciato un appello per una maggiore valorizzazione dei documentari. Barbera ha risposto così:

“C’erano ben 15 documentari in selezione ufficiale. Non credo ci sia più distinzione tra cinema del reale e fiction. Per ora, non vedo la necessità di creare una sezione separata”.

Il futuro del cinema? L’intelligenza artificiale

Guardando al futuro, Barbera ha anticipato che nella prossima edizione potrebbero esserci novità legate all’intelligenza artificiale:

“Credo che la nuova frontiera del cinema sia l’AI. Mi piacerebbe introdurre qualcosa di dedicato”.

Quanto a un possibile rinnovo come direttore nel 2026, Barbera frena:

“Non ci penso. Il mio obiettivo adesso è lavorare per mantenere alto il livello della prossima edizione. Non sarà facile”.

La 82ª Mostra del Cinema di Venezia si chiude con una vittoria che divide, ma anche con un bilancio artistico e numerico in netta crescita. Tra cinema politico e cinema d’autore, la rassegna conferma il suo ruolo di punto di riferimento per il panorama internazionale. E mentre il pubblico discute il verdetto, lo sguardo è già rivolto all’edizione 2026.