Kevin Spacey: talento, caduta e ritorno di un attore fuori dagli schemi
Il nome Kevin Spacey ha attraversato il cinema come un lampo: brillante, ingombrante, impossibile da ignorare. A Venezia 82, Spacey si riaffaccia sul panorama internazionale con la presentazione di Holiguards Saga – The Portal of Force, film sci-fi che lo vede protagonista e regista. Ma dietro questa apparizione, c’è una carriera segnata da grandi trionfi, scandali pubblici e un tentativo complesso di redenzione artistica.
Un attore camaleontico: gli anni della gloria
Con due premi Oscar alle spalle — come Miglior Attore Non Protagonista per I soliti sospetti (1996) e Miglior Attore per American Beauty (2000) — Kevin Spacey è stato a lungo considerato uno dei più grandi attori della sua generazione.

I soliti sospetti
Dotato di un carisma scenico magnetico, ha saputo spaziare dal teatro shakespeariano al thriller psicologico, interpretando ruoli ambigui, intensi, spesso disturbanti. Tra i suoi film più iconici:
- Seven di David Fincher
- L.A. Confidential
- K-PAX – Da un altro mondo
- The Usual Suspects
- American Beauty
- House of Cards (serie TV che ha segnato una nuova era del political drama)

American Beauty
Il collasso pubblico e l’ostracismo da Hollywood
Nel 2017, all’apice della sua carriera, Spacey è stato coinvolto in una serie di accuse di molestie sessuali, che hanno provocato il suo immediato allontanamento dall’industria cinematografica. Netflix interruppe bruscamente la produzione di House of Cards, Ridley Scott lo rimosse digitalmente da Tutti i soldi del mondo e il suo nome fu cancellato dai progetti futuri.
Quella che sembrava una delle carriere più solide e rispettate del panorama internazionale è precipitata in un silenzio mediatico totale, accompagnato da una riflessione pubblica sulla cultura del potere, la giustizia sociale e i limiti del perdono nell’industria dell’intrattenimento.
Torino: la città che ha creduto in lui per prima
Nel 2022, dopo anni di silenzio e isolamento professionale a seguito delle accuse di molestie che avevano travolto la sua carriera, Kevin Spacey è tornato per la prima volta su un set cinematografico. A dargli fiducia fu Franco Nero, che lo volle come protagonista nel film L’uomo che disegnò Dio, girato proprio a Torino.
In quell’occasione, Spacey fu accolto con rispetto e cautela, ma anche con la dignità che solo il cinema europeo sa offrire agli artisti in cerca di riscatto. Quella esperienza non fu solo il suo ritorno davanti alla macchina da presa, ma un momento profondamente umano: un primo passo verso una lenta e controversa riabilitazione artistica.
Spacey stesso, in diverse interviste, ha parlato della gratitudine che nutre per Franco Nero e per la città di Torino. Un legame che, a detta di chi era sul set, non era soltanto professionale ma anche emotivo, un’occasione per ritrovare una parte di sé attraverso il lavoro.

L’uomo che disegnò Dio
Una nuova tappa a Venezia, dopo il silenzio e l’esilio
La sua presenza a Venezia 82 con il film Holiguards – di cui è anche regista – rappresenta una tappa successiva in questo difficile percorso di ritorno, ancora oggetto di dibattito tra chi lo considera inadatto a tornare sotto i riflettori e chi invece crede nel diritto a una seconda possibilità.
Holiguards, girato in Messico, è un thriller di fantascienza ad alto budget con un cast internazionale. L’evento di presentazione, previsto per il 29 agosto 2025, sarà arricchito da performance liriche e coreografie originali del gruppo Holiguard Fire, organizzato in collaborazione con Elledgy Media Group.
Tra Torino e Venezia, il ritorno (possibile) di un grande attore
Da American Beauty a I soliti sospetti, da House of Cards a Seven, la filmografia di Kevin Spacey parla da sola. Eppure oggi il dibattito sulla sua figura non può prescindere dagli eventi degli ultimi anni. Ma è anche vero che, proprio in una città italiana come Torino, qualcuno ha deciso di guardare all’artista oltre l’uomo pubblico.
Torino resterà, per Spacey, la città della prima mano tesa, quella che ha aperto una porta quando tutte le altre erano chiuse. Venezia 82 potrà forse confermare se quella porta è destinata a rimanere aperta o a richiudersi.

House of Cards