Kathryn Bigelow, regista tra le più influenti e visionarie del cinema americano contemporaneo, torna in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 82 con il nuovo e attesissimo film A House of Dynamite. La sua partecipazione è già uno degli eventi più attesi del festival: non solo per il mistero che circonda la pellicola, ma anche per il peso del nome Bigelow nel panorama cinematografico internazionale. Con questo nuovo lavoro, la regista sembra pronta a proseguire il suo percorso coerente e coraggioso, che l’ha portata a esplorare conflitti, potere e tensione sociale con uno sguardo lucido e senza concessioni.
Una pioniera nel cinema d’azione (e non solo)
Kathryn Bigelow è la prima e unica donna nella storia ad aver vinto l’Oscar per la miglior regia, conquistato nel 2010 con The Hurt Locker. Un traguardo simbolico, che ha infranto barriere di genere in un settore dominato da uomini, soprattutto nei generi action, guerra e thriller politico. Esordisce alla regia nel 1981 con The Loveless, ma è tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 che conquista l’attenzione internazionale con titoli come Point Break (1991), cult assoluto che unisce adrenalina, filosofia e spettacolarità visiva.

Strange Days
Il realismo come cifra estetica: da The Hurt Locker a Detroit
Bigelow non è solo un’artigiana dell’azione. Il suo cinema si nutre di realismo nervoso, documentarismo visivo e narrazione politica. In The Hurt Locker (2008), racconta con tensione palpabile il lavoro di un’unità di artificieri in Iraq, riflettendo sull’assuefazione alla guerra.

The Hurt Locker
Nel 2012 dirige Zero Dark Thirty, sull’operazione militare che ha portato alla cattura di Osama bin Laden. Un’opera controversa e potente, che le vale una nuova nomination all’Oscar e conferma la sua capacità di affrontare temi globali con precisione chirurgica.
Con Detroit (2017), torna a raccontare l’America, scegliendo un episodio oscuro della storia recente: le rivolte del 1967. Qui, Bigelow denuncia il razzismo sistemico con uno stile crudo e immersivo.
A House of Dynamite: cosa aspettarsi da Venezia 82
A House of Dynamite il titolo stesso promette una nuova esplorazione dei temi cari alla regista: tensione, esplosione sociale, conflitto. L’ambientazione, secondo le indiscrezioni, sarà nuovamente americana, tra le crepe della democrazia e la violenza sotterranea. La selezione in concorso a Venezia 82 rafforza il legame tra Bigelow e il grande cinema d’autore, portando uno sguardo radicale in un contesto spesso dominato dalla tradizione europea.
Il segno di Bigelow: una regista fuori dalle categorie
Kathryn Bigelow è da sempre una figura “scomoda” e rivoluzionaria nel panorama hollywoodiano. Ha saputo riscrivere le regole del cinema maschile senza rinunciare alla complessità narrativa e alla profondità psicologica.
Il suo cinema rifiuta l’intrattenimento fine a sé stesso: ogni sequenza è politica, ogni inquadratura una scelta di campo. L’attesa per A House of Dynamite non è solo legata al valore artistico, ma anche al bisogno, oggi più che mai, di sguardi femminili e radicali sul presente.