Sarà Francis Ford Coppola (Il padrinoApocalypse NowMegalopolis) a tenere la laudatio di Werner Herzog, alla consegna al regista tedesco del Leone d’Oro alla carriera, mercoledì 27 agosto nella Sala Grande del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia), in occasione della serata inaugurale dell’82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, che avrà inizio alle ore 19.

Chi è Francis Ford Coppola?

Francis Ford Coppola, nato a Detroit nel 1939 da una famiglia di origini italiane, è una delle figure più influenti e complesse della storia del cinema. Regista, sceneggiatore e produttore, ha firmato alcuni dei capolavori che hanno ridefinito la settima arte, diventando un punto di riferimento per generazioni di cineasti.

Il suo nome resta indissolubilmente legato a Il Padrino (1972), film che ha trasformato il genere gangster in una tragedia familiare di respiro epico. Con i due sequel, in particolare Il Padrino – Parte II (1974), Coppola ha costruito una saga che ancora oggi rappresenta un vertice insuperato di narrazione cinematografica. Ma ridurre la sua carriera a quella trilogia sarebbe ingiusto. Nel 1979, con Apocalypse Now, Coppola ha firmato una delle opere più visionarie e tormentate della storia del cinema, un viaggio allucinato nella follia della guerra del Vietnam che rispecchiava anche le contraddizioni di un’America smarrita.

Coppola è stato non solo un regista, ma anche un imprenditore culturale. Fondatore della casa di produzione American Zoetrope, ha promosso autori come George Lucas e ha contribuito a sperimentare nuove forme narrative. Tuttavia, la sua carriera è stata segnata da alti e bassi: successi straordinari si sono alternati a insuccessi commerciali, riflettendo la sua indole ribelle e la sua ostinata ricerca di libertà creativa.

Oggi, mentre il cinema contemporaneo è dominato da franchise e logiche di mercato, Coppola rappresenta una voce fuori dal coro: un autore che ha sempre messo l’arte al di sopra del profitto, pagando talvolta un prezzo personale ed economico molto alto. Il suo percorso, costellato di capolavori e rischi, rimane la testimonianza di un’idea di cinema come avventura, rischio e poesia. In altre parole, l’eredità di un visionario.