Con le lacrime agli occhi e il cuore colmo di emozione, Fabio Fognini ha annunciato ufficialmente il suo ritiro dal tennis professionistico. È successo a Wimbledon, il tempio del tennis mondiale, al termine di un’epica battaglia contro il numero due del mondo Carlos Alcaraz, durata oltre quattro ore e mezzo. Un match perso al quinto set, ma che ha regalato al pubblico del Centre Court una delle ultime, splendide magie del campione ligure.

“È il modo migliore per dire addio”, ha dichiarato Fognini in conferenza stampa, trattenendo a stento la commozione. A 38 anni, con una carriera lunga 21 stagioni, il sanremese ha scelto di chiudere in grande stile, lasciando un segno indelebile nella storia del tennis italiano.

Quali sono i numeri della sua carriera?

Fognini ha esordito nel circuito ATP nel 2004, costruendo negli anni una carriera solida, ricca di talento, momenti spettacolari e anche di qualche polemica. Con 426 vittorie e 396 sconfitte, ha conquistato 9 titoli ATP in singolare, tra cui spicca il prestigioso Monte Carlo Masters 2019, diventando il primo italiano a vincere un Masters 1000. In doppio ha raggiunto il vertice mondiale nel 2015, vincendo l’Australian Open insieme a Simone Bolelli.

Nel 2019 ha raggiunto la posizione numero 9 del ranking ATP, primo italiano a entrare nella top 10 dai tempi di Corrado Barazzutti. Memorabili alcune delle sue vittorie più prestigiose: su Rafael Nadal agli US Open 2015, su Andy Murray, e le grandi rimonte che hanno fatto impazzire i tifosi e… disperare gli avversari.

Wimbledon, un epilogo da film

Il match contro Carlos Alcaraz, attuale numero due del mondo, è stato l’ultimo capitolo di una carriera imprevedibile e spettacolare. Cinque set di battaglia, in cui Fognini ha mostrato ancora una volta talento, grinta e cuore. Al termine dell’incontro, ha ricevuto una standing ovation dal Centre Court, con il pubblico inglese in piedi per omaggiare uno degli interpreti più carismatici degli ultimi anni.

A fine match, ha spiegato:

“Avevo pensato di chiudere a Roma, ma Wimbledon è un palcoscenico troppo importante. Ho sempre amato i grandi match, le grandi sfide. Non poteva esserci finale migliore.”

Una scelta condivisa con la famiglia

Fondamentale nella decisione è stato il sostegno della famiglia. Fognini ha ringraziato pubblicamente la moglie, Flavia Pennetta, ex campionessa degli US Open, e i suoi figli. La famiglia è stata il punto fermo nei momenti difficili, soprattutto negli ultimi anni, condizionati da numerosi infortuni.

Anche John McEnroe, presente a Londra, ha salutato l’addio del tennista italiano definendolo “il finale perfetto, pieno di passione e stile”.

Il futuro fuori dal campo

“Non voglio tornare a giocare i Challenger,” ha aggiunto Fognini. “Il tennis mi ha dato tanto, ora è il momento di restituire. Sarò un tifoso, un appassionato, magari anche un consigliere per i giovani.”

Non è escluso che in futuro possa intraprendere un ruolo tecnico o dirigenziale all’interno della federazione italiana, ma per ora, Fabio si gode l’abbraccio del mondo del tennis, che lo ha visto protagonista per oltre due decenni.

Grazie, Fabio