Una forte presa di posizione scuote la vigilia dell’82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Centinaia di personalità del cinema italiano e internazionale hanno firmato una lettera aperta rivolta alle istituzioni culturali italiane, in particolare alla Biennale di Venezia, per chiedere una chiara e coraggiosa condanna del genocidio in corso nella Striscia di Gaza e della pulizia etnica in Palestina operata dal governo e dall’esercito israeliani.
Tra i firmatari: Bellocchio, Morante, Ferrara, Rohrwacher, Garrone, Servillo
L’appello, promosso dal collettivo Venice4Palestine (V4P), ha raccolto firme importanti: Marco Bellocchio, Laura Morante, Abel Ferrara, Alba e Alice Rohrwacher, Toni e Peppe Servillo, Matteo Garrone, Valeria Golino, insieme a nomi della musica e della cultura come Fiorella Mannoia.
Ad aderire sono stati anche registi, sceneggiatori, attori, tecnici, musicisti, agenti e critici, tra cui: Mario Martone, Barbora Bobulova, Pappi Corsicato, Pietro Marcello, Paola Turci, Massimiliano Gallo, Margarethe Von Trotta, Giuseppe Piccioni, Daniele Vicari, Susanna Nicchiarelli, Leonardo Di Costanzo e molte altre firme autorevoli del panorama cinematografico italiano ed europeo.
“Lo spettacolo deve fermarsi, almeno per un momento”
La lettera esorta le istituzioni del cinema, dell’arte e della formazione a non voltarsi dall’altra parte:
“Il carico è troppo per continuare a vivere come prima. Da quasi due anni assistiamo, increduli e impotenti, allo strazio di un genocidio compiuto in diretta. Nessuno potrà dire: ‘Io non sapevo’.”
Gli autori del testo puntano il dito contro il rischio che la Mostra si trasformi in una “triste e vacua vetrina”, scollegata dalla realtà e impermeabile alla tragedia in atto:
“Ci viene detto che lo spettacolo deve continuare, esortandoci a distogliere lo sguardo. Ma il cinema è parte del mondo reale. L’arte deve essere spazio di resistenza, testimonianza e coscienza critica.”
Richieste chiare alla Biennale e al Festival
Oltre alla condanna del genocidio, Venice4Palestine chiede alla Biennale e alle sezioni parallele del festival — Giornate degli Autori e Settimana della Critica — di ospitare iniziative sulla Palestina durante il corso della Mostra. Un’occasione per aprire spazi di confronto e impegno politico, sulla scia della mobilitazione prevista per il 30 agosto, sostenuta anche dalla rete Artisti #NoBavaglio.
Un appello che scuote la coscienza culturale
Il documento si chiude con un invito a “interrompere il flusso di indifferenza” e a usare il potere dell’arte per “aprire un varco alla consapevolezza”. Un messaggio che vuole risuonare non solo nei corridoi del Lido, ma in tutto il sistema culturale e istituzionale europeo.