Guillermo del Toro reinterpreta il classico di Mary Shelley in una chiave gotica ed emotiva, trasponendo sullo schermo la tensione tra creatore e creatura. Il film narra il tentativo del Dr. Viktor Frankenstein di portare in vita un essere assemblato da parti umane—la cui esistenza tragica porterà alla rovina di entrambi.

Frankenstein: La trama

Nel suo atteso adattamento del classico di Mary Shelley, Guillermo del Toro ci offre una lettura profondamente emotiva e umanista della storia del dottor Victor Frankenstein e della sua Creatura. Ambientato in un’Europa del XIX secolo immersa in atmosfere gotiche, il film segue il geniale ma tormentato scienziato Victor Frankenstein (interpretato da Oscar Isaac) mentre tenta di sfidare la morte attraverso la scienza.

La sua creazione, interpretata da Jacob Elordi, è una figura tragica: non un mostro, ma un essere sensibile, cosciente della propria innaturale esistenza. Abbandonato dal suo creatore, si muove in un mondo che lo rifiuta, alla ricerca di amore, appartenenza e un senso alla propria identità. Il film culmina in un confronto doloroso tra i due, che riflette tematiche di responsabilità, rifiuto, solitudine e paternità mancata. Del Toro ha dichiarato che il suo film non è un horror, ma un dramma gotico e intimo, che esplora “cosa significhi essere umani” da entrambi i lati della creazione.

Il cast

Il cast della nuova versione di Frankenstein di Guillermo del Toro è composto da Oscar IsaacJacob Elordi, Mia Goth Christoph Waltz

Perché questo film è speciale

Un sogno quarantennale: Del Toro ha inseguìto questo progetto fin da giovane, rendendolo “il film della sua vita”. Visione emotiva e dinamica: Lontano dal cliché horror, modernizza Frankenstein come mito moderno fatto di dolore e ricerca di accettazione. Impatto visivo e tematico: Una messa in scena gotica, lirica e coinvolgente — più poesia visiva che semplice spavento.

Del Toro, noto per la sua cura maniacale del design e della scenografia, utilizza effetti pratici e trucco prostetico (anziché CGI) per rendere la Creatura credibile, spaventosa e profondamente umana. L’approccio è opposto a quello di molte versioni moderne (come I, Frankenstein del 2014), che prediligono l’azione e l’effetto speciale a discapito della profondità narrativa.


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