Il film Il Vangelo di Giuda di Giulio Base propone una rilettura originale della Passione di Cristo, vista dagli occhi di Giuda Iscariota. Il film sarà tra i titoli Fuori concorso al Festival di Locarno 2025.

Da quale punto di vista prende spunto Il Vangelo di Giuda?

Una vera rivelazione nel panorama del cinema italiano! Con Il Vangelo di Giuda, Giulio Base firma un’opera intensa, audace, capace di scuotere le coscienze e accendere il dibattito. Presentato con entusiasmo alla Festa del Cinema di Roma 2024, il film porta sul grande schermo una versione mai vista della Passione di Cristo: quella di Giuda Iscariota. Il risultato? Un racconto che emoziona, spiazza e conquista.

Un racconto nuovo, profondo

In Il Vangelo di Giuda, lo spettatore è guidato direttamente dalla voce del “grande traditore”. Ma qui Giuda non è più soltanto il discepolo che consegna Gesù ai suoi aguzzini: è un uomo lacerato, chiamato – forse scelto – a compiere un gesto terribile per un bene più grande. La trama si sviluppa in un crescendo emotivo che unisce parola, silenzio e immagini potenti.

Giulio Base osa e vince: tra teologia e cinema d’autore

Con una regia rigorosa ma visionaria, Giulio Base riesce a fondere spiritualità e cinema in modo sorprendente. Il film trae ispirazione dal controverso “Vangelo di Giuda” – un testo apocrifo riscoperto di recente – e lo trasforma in un’esperienza cinematografica densa, simbolica e modernissima. Il risultato è un’opera di alto valore artistico, che riflette sulla libertà, sulla colpa e sul mistero della salvezza.

Attori straordinari e immagini che restano impresse

Il cast, guidato da un Giuda magistrale, offre interpretazioni vibranti e intense. Ogni espressione, ogni sguardo è un richiamo a domande profonde. La fotografia, suggestiva e quasi caravaggesca, contribuisce a rendere ogni scena una piccola icona visiva. Le musiche? Un inno drammatico e spirituale che accompagna lo spettatore fino all’ultima inquadratura.

Reazioni

Il pubblico ne è uscito scosso e coinvolto. La critica si è divisa, ma una cosa è certa: Il Vangelo di Giuda non lascia indifferenti. Chi lo ama parla di “film necessario”, “un nuovo punto di vista sulla fede”. Chi lo critica, riconosce comunque la forza e il coraggio della proposta. E questo, in un cinema spesso timoroso, è già una vittoria.

Il Vangelo di Giuda è più di un film: è un atto artistico e spirituale che rompe le regole, apre ferite e invita alla riflessione. Un’opera che sfida la tradizione senza rinnegarla, che guarda al Vangelo con occhi nuovi, e che ci chiede, in fondo: e se Giuda non fosse solo il traditore?