Dal 10 luglio nelle sale italiane “Shayda – In fuga dall’Iran”, il film d’esordio di Noora Niasari, con Zar Amir Ebrahimi e il sostegno di Cate Blanchett tra i produttori.
Chi è la regista di “Shayda – In fuga dall’Iran”
Wanted Cinema porta nelle sale italiane “Shayda – In fuga dall’Iran”, toccante opera prima della regista iraniano-australiana Noora Niasari, disponibile dal 10 luglio con il patrocinio di Amnesty International Italia. Un film potente e profondamente personale che affronta il tema della violenza di genere e del diritto alla libertà attraverso la storia vera di una donna iraniana in cerca di riscatto.
Chi è la protagonista?
Protagonista della pellicola è Zar Amir Ebrahimi, vincitrice del premio come miglior attrice a Cannes nel 2022 per Holy Spider, qui nel ruolo di Shayda, una madre che fugge da un marito oppressivo e violento per trovare rifugio, insieme alla figlia di sei anni, in una casa d’accoglienza in Australia. Ma la speranza di un nuovo inizio si scontra con la realtà: un giudice concede al padre il diritto di visita, riaccendendo le paure di Shayda e la possibilità che la bambina venga riportata in Iran.
Produzione
Tra i produttori esecutivi spicca il nome di Cate Blanchett, che insieme ad Andrew Upton e Coco Fancini ha sostenuto il progetto con la casa di produzione Dirty Films. La pellicola, presentata alla 76ª edizione del Locarno Film Festival e vincitrice dell’Audience Award al Sundance Film Festival 2023, è un omaggio alla forza delle donne che lottano per la propria libertà e quella dei propri figli, anche a costo di sfidare leggi e convenzioni culturali.
Il patrocinio di Amnesty International Italia sottolinea il valore civile dell’opera. “La violenza e la discriminazione di genere raccontate in Shayda sono vissute da decenni dalle donne in Iran – commenta l’organizzazione – ma rappresentano fenomeni globali. Il film ci ricorda quanto sia importante contrastare le violazioni dei diritti delle donne anche a livello istituzionale, puntando sulla prevenzione, la protezione e il riconoscimento dell’autonomia femminile”.
Con delicatezza e intensità, Shayda – In fuga dall’Iran si fa portavoce di un messaggio universale, un inno al coraggio femminile che trova nel linguaggio del cinema uno strumento di denuncia e cambiamento.