In merito alle dichiarazioni sulla presunta “parentopoli” al Torino Film Festival, è necessario rimettere al centro i fatti.

Quale è stato il contributo di Giulio Base?

Da quando Giulio Base ha assunto la direzione del Torino Film Festival, gli indicatori oggettivi raccontano una storia molto diversa da quella dipinta. Gli spettatori sono aumentati, le sale sono tornate a riempirsi, e i biglietti venduti sono passati dal 53% al 70%, segno evidente di una rinnovata partecipazione del pubblico.
A questo si aggiunge una crescita del 60% della copertura mediatica, che ha garantito una visibilità senza precedenti al festival, contribuendo non solo al rilancio dell’evento, ma anche all’afflusso turistico e al ritorno economico per la città di Torino. Se un manager porta risultati concreti in termini di brand, partecipazione e impatto economico, un adeguamento del compenso è non solo comprensibile, ma coerente con qualsiasi logica meritocratica. Vale la pena ricordare che esistono numerosi casi, anche nel pubblico, di manager che ottengono aumenti ben più cospicui senza risultati all’attivo.

Tiziana Rocca

Sul caso Tiziana Rocca, la polemica è ancora più pretestuosa. I “Filming Italy” (Los Angeles, Sardegna, Venezia) sono un format di sua ideazione, che negli anni ha saputo portare il cinema italiano all’estero, valorizzare i giovani, dare spazio alle donne e costruire ponti culturali reali. Sono festival apprezzati a livello internazionale, e la direzione di Rocca al Taormina Film Festival ha riportato l’evento – e la città – sotto i riflettori globali. Era da tempo che Taormina non otteneva una simile attenzione mediatica, con tutto ciò che ne consegue per turismo e reputazione.

Tiziana Rocca e il Torino Film Festival

L’incarico ricevuto dalla Rocca al Torino Film Festival riguarda una consulenza per la selezione degli ospiti, ruolo perfettamente coerente con il suo curriculum e la sua esperienza internazionale. Si tratta di una collaborazione limitata e specifica, come spesso accade nei festival culturali, e non certo di una “nomina politica” o di un incarico arbitrario. In questo caso il meglio era lei.

In un momento in cui la cultura ha bisogno di essere rilanciata con competenza e visione, il dibattito andrebbe spostato dai sospetti alle evidenze. I risultati ottenuti da Giulio Base e Tiziana Rocca parlano da soli. Altri forse preferiscono i processi alle intenzioni. Noi guardiamo ai numeri, e i numeri, oggi, dicono che il Torino Film Festival è tornato a contare.


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